Leg Horn: Definitely Maybe!!!









Livorno.

C'era una volta, tanto tempo fa, una città di porto, giovane, dinamica e cosmopolita, che ospitava genti di tutte le specie, di tutte le religioni, di tutte le nazioni. Una città viva e all'avanguardia.
C'era una volta, tanti anni fa, una città che sfornava artisti come pandori a Natale. Pittori che rappresentavano il meglio dell'Italia del tempo, scultori, compositori. Talenti e talenti popolavano  questa città.
C'era una volta, tanti anni fa una città che viveva il suo top nella bella Époque, conosciuta ovunque nel mondo, tant'è che come le grandi città, il suo nome veniva tradotto in tutte le lingue. Leg Horn, era presa d'assedio dal turismo inglese che veniva a fare i bagni, e a passeggiare con carrozze, cavalli, ombrelli, mantelle e frac per lo splendido lungomare, che ancora oggi, risulta essere unico. Nel mentre artisti e pittori da ogni dove venivano ad imparare e a portare la loro arte in città e si incontravano al Caffè Bardi, come oggi si incontrerebbero in uno dei centri culturali di una grande capitale europea.
C'era una volta, un po' di anni fa, una città che pur essendo piccola, al cospetto delle grandi, riceveva l'onore di ospitare l'Accademia Navale, tanto era la sua importanza e il rispetto di cui godeva.

Ma che ne è stato di quel tempo che sfidava il vento, che faceva fremere di vita, arte, cultura e umanità? Chi lo sa?

La città più giovane della Toscana, partiva certo svantaggiata rispetto alle bellezze storiche di città millenarie e rinascimentali che aveva d'intorno.
Eppure, eppure si è contraddistinta sempre per alcuni traguardi e per alcune grandi persone. Segno del fatto che, nascendo e crescendo come crocevia di genti, come Melting Pot di culture diverse, aperta a tutti, si è andata arricchendo di cervelli, menti e idee fino ad avere la possibilità, per un certo periodo, di essere all'avanguardia, ben più di quanto la sua storia e le sue dimensioni, avrebbero fatto presupporre.

La magia di Livorno sta proprio qua. Grandi possibilità, grandi talenti, la grandezza decaduta di una città che ha i numeri del fuoriclasse, ma che non li gioca quasi mai. Una bellezza distratta, mai artefatta, lasciata al caso, spesso troppo. Senza dirlo, direbbero i livornesi. Ogni tanto ne esce fuori un Presidente della Repubblica (non è che ce ne siano stati centinaia ad oggi eh), oppure una medaglia d'oro in qualche sport (credo sia la città con più medaglie rapportate alla popolazione), ogni tanto Virzì ci ambienta un capolavoro. Ma tutto senza dirlo troppo.
Così è, se vi pare.

Livorno avrebbe molte possibilità: la vicinanza a città d'arte che ci invidia tutto il mondo, un porto che "porta" migliaia di turisti all'anno, il mare, le colline e il vino di Bolgheri. Livorno porta sul mare della Toscana. Non è proprio malaccio. Certamente ci sono tutti gli ingredienti per un successo.

Livorno è un certamente forse. Come Definitely Maybe degli Oasis, un grande album, di quelli che ne esce uno ogni venti anni. Un grandissimo capolavoro di alcune piccole grandi persone  che pur avendo molto talento, non hanno saputo sfruttarlo fino in fondo perché si sono goduti il momento e alla fine hanno anche buttato tutto alle ortiche. I più grandi incompiuti.




E allora, voglio provare, per gioco a rappresentare ogni aspetto di Livorno, con una canzone dell'album. Il mio album preferito, per la mia città preferita.

1. Rock 'n roll Star. La città nel suo complesso è una rock 'n roll star. Livorno è vita. I livornesi sono rock. Non si abbattono mai. Neppure quando hanno la merda fin sopra ai capelli. Riescono sempre a tirar fuori la testa.

2. Shakermaker. Questa canzone è un po' senza capo né coda, ma è proprio bella per quello. E ti rimane dentro. Un po' come i livornesi.

3. Live Forever. La canzone più bella e più immortale è per quelle persone che il 10 settembre scorso hanno perso la vita nella più grande disgrazia cittadina dai tempi del Moby Prince. Non ci siete più, ma un'intera città vi ricorderà per sempre.

4. Up in The Sky. Su nel cielo ci sono delle stelle, a Livorno di stelle ce ne sono state tante, ogni tanto ne nasce qualcuna. Cerchiamo di riconoscerle più spesso.

5. Columbia. Mi viene in mente il caffè. Il ponce: chi lo ama, lo ama. Chi non lo ama, peggio per lui.

6.  Supersonic. Beh, ovvio il bellissimo lungomare è Supersonic. E ci beviamo anche un gin & tonic.

7. Bring It on Down. Livorno città di persone semplici, spesso povere e anche un po' incazzate. Però con tanta grinta dentro. Troviamo il modo di farla diventare energia positiva.

8. Cigarettes And Alcohol. Beh è scontato. Livorno godereccia. E ci vuole.

9. Digsy's dinner. Invece delle Lasagne, c'è il Cacciucco, ma a Livorno bene o male ogni occasione è buona per sedersi a tavola e far festa insieme, senza troppi salamelecchi.

10. Slide Away. La canzone delle occasioni perse. Ogni volta che questa città avrebbe potuto essere... ma non è stata.

11. Married with Children. A volte vorresti andartene via, però poi ne senti la mancanza.


Sì, amo questa città perché è uguale al mio album preferito. E perché mi assomiglia.
Sicuramente forse potremmo fare di più. Sicuramente forse potremmo rendere questa città più bella. Sicuramente forse abbiamo un patrimonio tra le mani e non ce ne accorgiamo e lo buttiamo al vento.
Sicuramente forse tutte queste cose sono anche nella mia persona, rock, sconclusionato, sensibile, amante della convivialità, con tanti rimpianti, tanta voglia di cambiare, ma anche tanta voglia di tornare.
Sicuramente forse mi bevo un bel ponce.






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